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L'ANSIA

Spesso l'ansia è figlia di una cultura della prestazione che non ci fa godere nulla...una volta che si è raggiunto un obiettivo (professionale, sociale o familiare, materiale...), non si riesce a viverlo e ad apprezzarlo perché subito la mente ne produce un altro, e poi un altro ancora...e puntuale ci assale l' ansia.

Il millepiedi visse felice fino a quando
il rospo gli chiese scherzando:
“Spiegami un po’
quale gamba muovi prima
e quale dopo?”
”E così lo mise in tale confusione che il millepiedi rimase bloccato nel fosso,
riflettendo su quale dovesse essere il metodo per camminare.
 

Lode al dubbio

Edmund Craster

COS’è L’ANSIA?

 

Stato emotivo generale e radicato nella natura umana che implica l’attivazione delle risorse individuali (fisiche e psichiche) nel momento in cui sopraggiunge uno stimolo: ciò influisce sulla possibilità di affrontare con successo lo stimolo che lo ha indotto

 

QUANDO E’ UN PROBLEMA?

 

- in assenza dello stimolo

 

- è spropositata rispetto allo stimolo e quindi mi porta ad un calo della performance

nell’affrontare situazioni in cui questo stimolo è presente

 

QUANDO CHIEDERE AIUTO?

 

- se la persona limita al  minimo le uscite o addirittura si chiude in casa e delega

 

- se deve essere accompagnata sempre da qualcuno

 

- c'è un drastico abbassamento del tono dell'umore (tristessa - depressione

 

- riduzione degli interessi

(attenzione selettiva aspetti ansiosi – passività e tristezza)

SINTOMI PSICHICI

 

• Dispnea o sensazione di fiato corto

• Sbandamento, capogiri o sensazione di svenimento

• Palpitazioni o tachicardia

• Tremori

• Sudorazione

• Sensazione di soffocamento

• Nausea o disturbi addominali 

 

SINTOMI NEUROVEGETATIVI

 

• Sensazione di irrealtà

• Parestesie

• Vampate di caldo o sensazione di freddo

• Senso di oppressione toracica

• Paura di Morire

• Paura di impazzire o fare qualcosa di incontrollato

FATTORI DI MANTENIMENTO DELL'ANSIA



1. L’ATTENZIONE SELETTIVA

verso le sensazioni corporee porta ad un abbassamento della soglia di percezione delle sensazioni e ne aumenta l’intensità soggettivamente percepita

 

2. COMPORTAMENTI PROTETTIVI

quei comportamenti messi in atto per evitare le conseguenze temute

Es. Se la persona ha un capogiro ed ha paura di svenire à si siede o beve un bicchiere d’acqua quanto sente che ciò sta per accadere o ricerca la vicinanza di qualcuno per fare ciò che lo spaventa.

Questi comportamenti non fanno altro che incrementare i sintomi somatici/cognitivi, impedendo al soggetto di disconfermare le proprie convinzioni o facilitano la situazione temuta --> fanno sì che la persona attribuisca la mancata conseguenza temuta, al comportamento che ha messo in atto e non come conseguenza del fatto che l’ansia e le sensazioni provate non fossero così catastrofiche, ma tuttavia tollerabili.

 

3.FUGA e EVITAMENTO

limitano la possibilità del soggetto di provare l’ansia e di scoprire che non è catastrofica e incrementano il livello d’ansia all’esposizione successiva allo stesso stimolo

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